martedì 20 dicembre 2011

Chiedere aiuto

 A volte potrebbe essere difficile riconoscere il confine esistente tra una fisiologica e transitoria sofferenza emotiva ed un lieve o iniziale disagio psicologico e quindi capire chiaramente se e quando si ha bisogno di aiuto. Altre volte potrebbe essere invece difficile decidere di farsi aiutare. Infatti non è raro che alcune persone chiedano aiuto ad uno specialista dopo mesi od anni di sofferenza o dopo aver eseguito cure inadeguate. 

   Può capitare al mattino di alzarsi dal letto stanchi, di dover affrontare giornate stressanti o difficoltà scolastiche o della carriera professionale, di incorrere in perdite dolorose o in malattie fisiche. Può accadere di avere difficoltà emotive per problemi personali, familiari, di coppia o nelle relazioni sociali. In tali situazioni si possono provare vissuti di tristezza, di ansietà, si può soffrire di insonnia, avere episodi di pianto o di collera. 

   Alcune persone invece possono andare incontro a notti insonni seguite da giornate caratterizzate da umore triste, patire sentimenti di malinconia, senso di vuoto, stanchezza, mancanza di energie, ogni cosa può apparire pesante o priva di interesse. Tali persone potrebbero divenire vittime dell’ansia, sopraffatte dalle preoccupazioni, dalle paure, dalle rimuginazioni, dai pensieri ossessivi e provare la sensazione di non riuscire a liberarsi da tali affanni o di non riuscire a trovare la soluzione per stare meglio. In queste situazioni potrebbe emergere il desiderio di abusare di alcolici, di caffè, di sigarette, di abbuffarsi di ogni alimento disponibile o di assumere qualche sostanza stupefacente. 

   Generalmente chi ha una sofferenza al cuore o al fegato può capire facilmente che cosa fare recandosi dal proprio medico di fiducia o da uno specialista che formulerà una diagnosi e se necessario prescriverà la terapia adatta. La sofferenza psicologica, che può deteriorare i sentimenti, le emozioni, le fantasie e i pensieri è invisibile, impalpabile, non può essere sottoposta ad ecografia o elettrocardiografia o ad altre indagini strumentali, e pertanto può apparire più difficile da valutare. Altre volte la tendenza a minimizzare, il condizionamento da parte dei pregiudizi personali, i consigli errati o la paura di essere etichettati può portare a non occuparsi adeguatamente del problema. Tuttavia, se sottovalutata o ignorata, una continua sofferenza psichica può deteriorare la capacità di lavorare, può interferire con le normali relazioni interpersonali e con una buona qualità della vita. 

Ammettere che c’è qualcosa che non va dal punto di vista psicologico non significa affatto essere deboli, inadeguati, falliti, stupidi o dei pazzi come la fantasia collettiva potrebbe indurre a credere. Così come il corpo anche la mente può essere soggetta ad ammalarsi. Nessuno ne è immune, infatti lo stato psicologico di chiunque, in qualsiasi momento, può andare incontro ad una qualunque difficoltà od ammalarsi. Quando questo succede è spesso possibile intervenire efficacemente, contrariamente a quanto si possa pensare o temere. Come per ogni altra malattia fisica è importante affrontare il disagio mentale subito, al suo esordio, per evitare che tale disturbo possa far soffrire inutilmente o aggravarsi e divenire cronico, o in altri casi guarire più lentamente lasciando degli strascichi. Una buona salute mentale consiste nella capacità di poter essere sufficientemente soddisfatti della propria qualità della vita e riuscire ad affrontare gli stress e i cambiamenti cui ognuno di noi va incontro.

Sebbene comunemente si senta parlare di “esaurimento” o “pazzia” gli specialisti in psichiatria definiscono “disturbo mentale” un disagio psicologico importante che colpisce una persona, associato a prolungata sofferenza psicologica che interferisce con una o più delle normali attività quotidiane. Nonostante i disturbi mentali siano comuni, le persone con disagio psichico possono sentirsi molto sole, incomprese, come se nessuno potesse comprenderle ed aiutarle.

Ai fini della valutazione dell’opportunità di una richiesta di aiuto è importante considerare l’intensità del disturbo, il tempo trascorso dall’inizio della sofferenza e il vissuto soggettivo. Se questa difficoltà psicologica causa sofferenza emotiva, interferisce con lo studio o il lavoro, con le relazioni interpersonali o con altri aspetti della vita quotidiana è opportuno chiedere aiuto ad un esperto. Spesso anche i sintomi più lievi, ma che si protraggono nel tempo non devono essere trascurati. Infatti quanto prima si fa diagnosi di disagio psicologico, tanto prima si riceve la diagnosi e la terapia adatta. Così come ci si rivolge ad un cardiologo qualora insorgano dubbi riguardo la salute del proprio cuore altrettanto si può fare rivolgendosi ad uno specialista in psichiatria e psicoterapeuta quando si hanno dubbi sulla propria salute psicologica.